Dominazione spagnola
Nel 1479 a seguito delle nozze tra i due re cattolici Ferdinando II e Isabella di Castiglia si realizza l’unificazione delle due monarchie di Spagna: l’Aragona e la Castiglia. Si apre così un capitolo di storia della Sardegna Spagnola.
Nei secoli di dominio Spagnolo attorno alle lagune di Santa Giusta e Oristano e in tutto il territorio sud occidentale, la vita non appariva del tutto facile e serena a causa del peso dei tributi richiesti, i quali incidevano gravemente sugli abitanti dediti per lo più alla pesca, all’a gricoltura e pastorizia.
Accanto a questi problemi, si riscontravano quelli relativi alla difesa del litorale dagli attacchi dei barbari e dai nemici del regno.
Nell’inverno del 1637 sull’orizzonte del golfo di Oristano giunse una potente flotta francese costituita da 47 galeoni che bombardò l’unica torre di difesa che oggi porta il nome di Torregrande mettendo in fuga i difensori. Sulla murata della torre, nella parte alta, sono tuttora visibili i grossi proiettili sferici infissi. Erano gli invasori Ugonotti riconoscibili dalle rigonfie “ branche” gialle che capeggiate dal conte Harcourt, entrarono ad Oristano senza incontrare alcuna resistenza saccheggiando la città e non rispettando chiese e monasteri per la sete di nuove conquiste.
Erano i giorni di carnevale e nelle case degli oristanesi non mancavano dolci e vernaccia. Le strade prima deserte si riempirono di un esercito di ubriachi e fu in questa occasione che un ufficiale sardo, travestitosi da soldato ugonotto, riuscì a penetrare nella città per rendersi conto della situazione e per studiare una strategia di difesa contro i nemici francesi, strategia che vide sardi e spagnoli alleati per combattere il nemico. Lo stesso Masones insieme al colonnello Nieddu misero in atto la Strategia della Beffa in cui la basilica di Santa Giusta, situata in un colle alto rispetto alla città fu provvidenziale per la sua posizione geografica.
La Strategia consisteva nel ripetere più volte i giri dei miliziani a cavallo attorno al poggio della basilica di Santa Giusta in attesa dei rinforzi e sollevando un gran polverone per mascherare l’esiguità delle truppe. Gli ugonotti, allarmati, credettero ad un massiccio assembramento di truppe e decisero di abbandonare la città. L’evento fu ricordato come “sa benida è is sordaus grogus”.